Il Politecnico di Torino (che notoriamente non è un covo di sovversivi) è occupato. In altro modo non poteva evolversi la protesta degli studenti, visto che non è garantita la didattica per l'anno accademico 2010/11 e tutt'ora i corsi di architettura non sono ancora partiti.
L'anno scorso postavo qui sul blog una strip sull'inizio delle lezioni, già il 21 settembre, quest anno sono (per ora) slittate al 2 novembre con conseguente perdita della sessione primaverile di esami e lo slittamento di tutto il calendario. In pratica finiremo la sessione di esami estiva ad agosto.
Causa di tutto ciò sono i celebri tagli alla scuola pubblica: dai 7 miliardi di euro degli anni passati (pensate che Howard negli USA ne riceve 5) ai 4 miliardi previsti per il prossimo.
I ricercatori del Politecnico che hanno sempre coperto ruoli di docenza a loro mai spettati hanno giustamente rinunciato a farlo per questo anno accademico. Quasi la totalità dei ricercatori ha preso tale decisione.
Il Politecnico, che solitamente non si era mai sbilanciato troppo contro la riforma Gelmini, vista la gravità della situazione ha recentemente aderito ufficialmente alla protesta (reso noto da un comunicato diffuso a tutti gli studenti e gli utenti del sito). Lo stesso rettore, Francesco Profumo, ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una lettera ottenendo la solidarietà sulla questione.
Ci sarebbero tante cose da scrivere, però queste sono le notizie base che devono essere di dominio pubblico. Chi fosse interesato ad approfondire può cliccare sul sito dei ricercatori del Politecnico qui: http://www.ricercatoripoli.altervista.org/Home.html
oppure sul sito dell'Unione Studenti Universitari qui:
12 Ottobre 2010 - Home page del Politecnico oscurata |
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